Perché Renzi auspica il sindacato unico?

Il Presidente del Consiglio auspica il sindacato unico.

Prima che contrariati, gli intervistati dell’indagine di Gilda TV sono fortemente sorpresi dal lancio lungo, ma credono che si tratti esclusivamente del suo pensiero personale.

La nostra ipotesi, invece, è che questa trovata gli sia stata suggerita da un personaggio che frequenta da almeno tre anni: il “fascista universale” Michael Ledeen.

È quindi giusto essere spaventati, ma non sopresi.

Se a metà aprile, nel suo primo viaggio diplomatico a Washington, Renzi si è intrattenuto con la “liberatrice della Libia” Susan Rice e la famigerata Victoria Nuland, responsabile in prima persona del golpe neonazista a Kiev lo scorso anno, è per l’influenza di Ledeen, persona non grata in Italia, della quale sono noti i passati collegamenti con la Loggia P2 e il Sismi, e le simpatie fasciste, dannunziane e guerrafondaie.

Nel 2002 Ledeen affermò: “La potenza formidabile di una società libera [sic!] dedicata ad una sola missione è qualcosa che [i nostri nemici] non riescono a immaginare … La nostra vittoria inaspettatamente rapida in Afghanistan è il preludio di una guerra molto più vasta, che con tutta probabilità trasformerà il Medio Oriente per una generazione almeno e ridefinirà la politica di molti paesi più vecchi in tutto il mondo”. Profetico, o programmatico?

Da quasi trent’anni è il protagonista di alcuni degli episodi più spettacolari dello spionaggio, che vanno dallo scandalo Iran-Contra, alle operazioni di insabbiamento per proteggere i mandanti della Strategia della Tensione in Italia, compreso l’assassinio di Aldo Moro e il massacro della Stazione di Bologna…

Ledeen è sostenitore del fascismo delle origini: universale, non nazionalista. Ritiene che i tempi ne siano maturi: “Lo stile politico dannunziano, la politica della manipolazione di massa, la politica dei miti e dei simboli, è diventata la norma del mondo moderno”.

Renzi e il mentalismo

[Fonte su Ledeen]