Abbandonare insieme la traiettoria dell’austerità e della paura, e ritornare padroni del credito

Intervento di Flavio Tabanelli, membro della Direzione Provinciale della Gilda degli Insegnanti di Modena, il primo giorno del Congresso Nazionale di Perugia, 20 maggio 2016.

Quattro anni fa pubblicammo sul bollettino degli associati [Professione Docente] un mio articolo in cui presentavo la proposta di separazione bancaria, per smettere di salvare gli speculatori e ritornare a investire in economia produttiva, reale, e dunque anche [in] ospedali, scuole.

Recentemente a una conferenza nostra, a Modena, [Raffaele Salomone] Megna ci ha documentato come, se non stiamo arrivando a un contratto collettivo nazionale, è anche perché vi sono accordi a livello europeo, firmati dai governi, compreso il nostro. Quindi io condivido le paure di Rino [di Meglio]: quando dovessimo arrivarci, se ci arrivassimo, in che condizioni ci troveremmo ad arrivarvi? È certo che sarebbe meglio se potessimo arrivarci con un paradigma alle spalle cambiato.

CongressoNazionaleGilda2016

Foto: Massimo Bonetti

La mia domanda, quindi, diventa questa: “Come la Gilda, come noi intendiamo intessere relazioni, che superino le istanze strettamente sindacali, con altri ambienti, altre associazioni di categoria, al fine di abbandonare insieme la traiettoria dell’austerità e della paura che si associa a questa, e ritornare padroni del credito e della politica economica a livello nazionale? In modo tale che, se dovessimo arrivare a un aggiornamento del contratto [collettivo nazionale], non ci trovassimo a dover scegliere tra il non firmare – brutta opzione, come dice Rino – e il firmare qualcosa che può non piacerci assolutamente… l’ha ricordato Rino stesso, la Grecia è un esempio verso cui stiamo andando… “

Volevo ricordare che vi sono grosse banche, quelle che fanno speculazione e che abbiamo salvato con migliaia di miliardi negli anni, che si permettono di dire che le costituzioni antifasciste sono ormai scomode, che bisognerebbe proprio abolirle. Siamo in questo contesto: vediamo che sono talmente disperate da ricorrere al famoso bail-in (i prelievi forzosi), ma non sanno come tenere in piedi il sistema. Il sistema è indifendibile, e noi dovremmo elaborare all’interno della nostra associazione una visione con cui presentarci ad altri gruppi: Confindustria (svegliamo Confindustria!), associazioni di agricoltori, ecc. per cercare di sviluppare insieme la soluzione.