Gilda a Renzi: lettera e video non convincono gli insegnanti

Il movimento dei docenti li rispedisce al mittente e continua la sua battaglia per una scuola pubblica statale di tutti e non del preside-sceriffo
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Dopo il flop degli incontri con sindacati, studenti e famiglie, ai quali non ha partecipato delegando esponenti del suo Governo, adesso Renzi si spende personalmente con un video e inviando ai docenti la famosa lettera usa toni da televendita. E´ chiaro che il Governo si trova in evidente difficoltà se lo stesso Presidente del Consiglio deve difendere il DDL tra l´altro con argomenti che volutamente tacciono i nodi che il sindacato contesta“.

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Scuola sta diventando polveriera, Governo miope attacca sindacato

Rino Di Meglio replica alle bordate lanciate contro i sindacati dal sottosegretario alla Pubblica Istruzione Davide Faraone
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Lo sciopero degli scrutini, estrema forma di protesta alla quale saremo costretti a ricorrere se da parte del governo non ci saranno aperture sui nodi cruciali del ddl, rappresenterebbe un sacrificio per gli insegnanti che rinuncerebbero a giorni di stipendio. E non sono di certo i sindacati a fomentare la protesta dei docenti che chiedono a gran voce di bloccare gli scrutini. Il mondo della scuola sta diventando una polveriera e le organizzazioni sindacali fanno grande fatica a contenere la rabbia degli insegnanti, come dimostra il moltiplicarsi delle forme di protesta organizzate spontaneamente da un categoria ormai esasperata“.
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Ddl scuola: senza stop Ddl, dritti verso blocco scrutini

Incontro con Governo puramente rituale: da Palazzo Chigi nessun impegno a modificare i nodi cruciali del ‎ddl scuola‬
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Al di là della cortesia formale, è stato un incontro di carattere puramente rituale in cui Palazzo Chigi non ha manifestato alcun impegno a modificare i nodi cruciali della riforma che riguardano l´assunzione diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici e la perdita della titolarità di cattedra per gli insegnanti relegati in albi territoriali. Se il governo non fermerà il cammino del Disegno di legge, andremo dritti verso il blocco degli scrutini“.
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La Scuola in mano ai sindacati? Vergognosa mistificazione

Rino Di Meglio risponde alle dichiarazioni della ministra Boschi, secondo la quale bisogna “togliere la scuola dalle mani dei sindacati
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Quando il Ministro Boschi dice che la Scuola è in mano ai sindacati compie un´opera di vergognosa mistificazione.

Lo scorso 5 maggio hanno scioperato l´ 80 % degli insegnanti ed in piazza a protestare contro una pessima riforma c´era l´ intero popolo della scuola.

I sindacati sono solo uno strumento organizzativo che ha consentito di far emergere il dissenso.

Il Governo, invece di aprire un dialogo, attraverso i suoi esponenti insulta gli insegnanti. 
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Governo irresponsabile, nessuna convocazione dopo lo sciopero

Pessima risposta al personale della scuola che martedì ha scioperato in massa
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Quello di martedì 5 maggio è stato lo sciopero più partecipato del personale della scuola. Anche la Funzione Pubblica ne ha certificato la portata. Quasi l´80% del personale della scuola ha rinunciato ad una giornata di lavoro, ha partecipato alle manifestazioni, per far sentire forte la protesta nei confronti del provvedimento ora all’esame della Camera.
La partecipazione delle famiglie, di tante associazioni e degli studenti, gli attestati di solidarietà, hanno mostrato come il tema della scuola e il rispetto per chi la fa funzionare, sia fortemente sentito come fondante per il nostro Paese.
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Su nodi cruciali ddl nessuna apertura. Parlamento ci ascolti o fine anno scolastico di fuoco

Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta l´incontro avvenuto questa mattina al Nazareno
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Su assunzione diretta da parte del dirigente scolastico, reclutamento attraverso albi triennali territoriali e stabilizzazione dei precari da stralciare dal ddl e attuare con un decreto legge, il Pd non ha dimostrato alcun segnale di apertura. Un´inamovibilità che purtroppo ci aspettavamo e alla quale rispondiamo appellandoci al Parlamento, affinché ascolti concretamente il mondo della scuola sceso in piazza il 5 maggio e accolga la richiesta di incontro avanzata dai sindacati“.
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