Precari e carta del docente, il Consiglio di Stato ribadisce l’illegittimità della discriminazione

Accolto il ricorso presentato da centinaia di precari aderenti allo SNADIR, sindacato degli insegnanti di religione che fa parte della Federazione GILDA-UNAMS. Prossima assemblea di Gilda degli insegnanti di Modena per firmare la diffida, recuperare gli arretrati e tutelare i propri diritti. Continua a leggere

Una sentenza annulla una sospensione di un docente da parte del dirigente scolastico

L’amministrazione è stata condannata ad annullare la sospensione e i suoi effetti economici, nonché a corrispondere un contributo per le spese legali di 2500 €: possiamo dire di avere, tra l’altro, ribadito il principio, sul territorio e a livello nazionale, che I DIRIGENTI SCOLASTICI NON POSSONO COMMINARE LA SANZIONE DISCIPLINARE DELLA SOSPENSIONE AI DOCENTI. Rimane ai dirigenti scolastici solamente l’avvertimento o il richiamo scritto, e questo è definitivo. La sentenza è pubblica e l’amministrazione, che aveva cercato una composizione stragiudiziale non accolta, non si è neppure presentata in giudizio. Continua a leggere

Sulle assegnazioni dei docenti alle classi avevamo ragione noi!

La Corte di Cassazione ha spiegato definitivamente ai Dirigenti Scolastici, che l’assegnazione dei docenti alle classi deve essere effettuata applicando rigorosamente i criteri fissati dal Consiglio d’Istituto e tenendo nel debito conto il parere del Collegio dei Docenti. Non si tratta, dunque, di un mero atto di imperio, ma di un provvedimento di esecuzione di atti normativi di carattere collegiale. Continua a leggere

Un caso di annullamento di una sanzione disciplinare di sospensione per 10 giorni

Segnaliamo l’esito positivo di un ricorso patrocinato dalla Gilda provinciale di Gorizia in merito alla sospensione di 10 giorni inflitta a una docente che, nell’ambito del procedimento disciplinare avverso un’altra collega, aveva reso, su richiesta della dirigente scolastica, testimonianza scritta dei fatti verificatesi. Poichè la dichiarazione resa non rispondeva alla “verità” dirigenziale, ma riportava solamente i fatti visti e sentiti, la dirigente procedeva con una contestazione di addebito per aver reso testimonianza falsa, calunniosa e reticente.
La dirigente che, in buona sostanza era allo stesso tempo parte in causa, pubblico ministero e giudice, irrogava la sospensione di 10 giorni alla docente: un caso esemplare e assurdo di come il sistema, così come strutturato, non possa funzionare. Continua a leggere