La scuola di Renzi e l’eros che non c’è

Riceviamo e volentieri segnaliamo.
gildamodena, Robertino

Gentile collega,

la puntata di vivalascuola di questa settimana è dedicata alla questione molto suggestiva dell’eros nell’insegnamento:
 
I nostri politici parlano di eros nell’insegnamento e di passione per il sapere, della scuola di Narciso e della scuola di Telemaco. Si potrebbe pensare a un salto culturale che recupera Platone e le nostre radici, a una capacità della classe politica di pensare in profondità e diciamo: “E’ una svolta!”. 
 
Ma poi andiamo a vedere i “frutti” di tanto “pensiero” (“Dai loro frutti li riconoscerete”, Mt. 7, 16), cioè a dire il DDL sulla scuola appena prodotto, e non troviamo traccia di eros. 
 
L’eros richiede la presenza fisica dell’insegnante e loro progettano “insegnanti digitali”, richiede la stabilità della relazione e loro progettano la precarizzazione di tutti i docenti, richiede amore per la disciplina insegnata e loro progettano un organico funzionale come tappabuchi, richiede un valore fondante della scuola e loro progettano la sua svalutazione in favore dell’azienda. 
 
Allora comprendiamo: i politici riferiscono a mo’ di slogan quanto orecchiato del libro di Massimo Recalcati L’ora di lezione, senza che esso trovi spazio nelle loro “riforme”. A questo punto torniamo a Matteo l’evangelista (7, 15): “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci”.
 
Grazie dell’attenzione, e un cordiale saluto.

Giorgio