“ Questo è il Monti , …. , gran traduttor dé traduttor d’Omero “

Nell’estate afosa ormai passata abbiamo visto di tutto e di più .

Abbiamo avuto una legge sulla scuola costituita da un solo articolo e da 212 commi , abbiamo assistito all’ esodo biblico di insegnanti precari ,che dal sud si sono spostati verso il nord ( come gli emigranti degli anni “50” ) non risparmiati dalla “ durezza del vivere “ ,secondo il pensiero di Padoa Schioppa , siamo rimasti anche sorpresi dalla repentina trasformazione della Merkell da truce esattore del popolo greco a biondo angelo dei rifugiati .

Ma quello che non mi sarei mai spettato di vedere è la nomina del tedesco Eike Schimdt , Direttore al Museo degli Uffizi di Firenze perché “esperto internazionale di arte fiorentina “, di quaranta sette anni che non parla italiano .

A chi ha fatto notare al Ministro Franceschini l’inopportunità di tale nomina , il Ministro ha risposto in maniera piuttosto piccata che non si poteva definire un europeo straniero .

E’ vero . Non sarà straniero , ma sicuramente alloctono , è un dato di fatto , e questo senza offendere nessuno .

Che in Italia non ci siano esperti d’arte degni di un museo così prestigioso fa molto pensare .

E’ anche vero che i massimi esperti di latino ormai sono stranieri e che per lo passato dobbiamo ad un altro tedesco la salvezza di alcuni tesori d’arte inestimabili italiani .

Mi riferisco al generale della Wehrmacht Frido von Senger und Etterlin ,comandante della piazza di Cassino , archeologo e grande conoscitore dell’arte italiana , che pensò bene di trasferire nei Musei Vaticani tutti i tesori custoditi nell’abbazia di Monte Cassino , prima che gli alleati la radessero al suolo con un dissennato bombardamento aereo il 15 febbraio del 1944 .

Spero vivamente che il nostro Schimdt non sia mai chiamato a tanto , comunque può anche capitare

che uno studioso alloctono conosca l’arte e la letteratura italiana di più e meglio di quelli autoctoni .

Ma veniamo al punto . Si può pensare di conoscere l’arte di un paese senza conoscerne la sua lingua madre ?

Secondo il Foscolo no . “Questi è il Monti, poeta e cavaliero, gran traduttor de’ traduttor d’Omero.”

E’ vero che si trattava di una querelle spinta anche da una questione di corna familiari . Ma per il Foscolo non si può comprendere l’essenza di un poema senza conoscerne la lingua in cui è stata scritto .

Il Monti, infatti ,non realizzò una semplice traduzione ma un’altra opera d’arte con una sua intrinseca bellezza ed autonomia .

Chi di noi infatti non ricorda l’incipit potentissimo e bellissimo dell’Iliade ; “ Cantami, o Diva, del Pelìde Achille l’ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei, …..”.

Ma Monti è Monti e qualsiasi paragone con altri sarebbe una diminutio .

Ma ritorniamo al nostro direttore Schimdt . Ho sentito la sua prima intervista alla televisione italiana . La ha rilasciata in inglese .

La cosa mi ha destato grande perplessità . Come può essere Eike Schimdt un grande conoscitore dell’arte fiorentina , tra cui si annovera anche la Divina Commedia , e non conoscere l’italiano ?

Voglio credere al nostro Ministro , però se non ha voluto rilasciare l’intervista in italiano non è un buon viatico per lui .

Giusto per menzionare altri tedeschi famosi , chi non si ricorda gli sforzi di Schumacher nel cercare di parlare italiano pur non essendo studioso d’arte fiorentina o la simpatia di Wetthel quando gioisce in italiano ?

Credo che sarebbe stato un atto di grande rispetto nei confronti dei contribuenti italiani , che in fin dei conti gli pagano un lauto stipendio , cercare quanto meno di ringraziare per l’incarico ricevuto nella lingua di Dante .

Come i nostri ragazzi , quando vanno a lavorare in Inghilterra devono parlare in inglese , così tra i requisiti di chi viene a lavorare in Italia , soprattutto se esperto di arte italiana , deve esserci la conoscenza della lingua italiana . Non per Franceschini ovviamente .

Povera Italia , sempre più lontana dagli antichi fasti e sempre più colonia !

Raffaele SALOMONE MEGNA